Pagina:Hoffmann - Racconti II, Milano, 1835.djvu/47


— 45 —

divotamente gli occhi, e pensando in sè stessa quanto lo studente Anselmo era un bel giovane anche privo di ragione! Quando l’archivista Lindhorst prese la sua canna e il suo cappello, e volle uscire, il registratore Heerbrand prese vivamente Anselmo per la mano, e chiudendo il passo all’archivista, gli parlò così. — “Onoratissimo signor archivista privato, ecco lo studente Anselmo, che vi presento come calligrafo e disegnatore molto abile, e che si offre a copiare i vostri preziosi manoscritti.” — Questa è una cosa che mi riesce estremamente aggradevole, riprese l’archivista Lindhorst, poi egli gettò sulla sua testa il suo cappello a tre punte che gli dava un aria singolarmente marziale, e spingendo da una parte il registratore Heerbrand e lo studente Anselmo, discese rapidamente e con gran romore le scale, lasciando i suoi due interlocutori a guardare stupiti la porta che tremava ancora sui suoi cardini, tanto era stata serrata con violenza. — Ecco certamente un vecchio molto singolare, disse il registratore Heerbrand. — Un vecchio molto singolare, balbettò dopo di lui lo studente Anselmo. Il sangue si agghiac-