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Queste domande arrivarono da tutte le parti. — «No!» — rispose l’archivista freddamente e con calma, e prendendo una presa di tabacco, egli ha presa una cattiva direzione, ed è andato a vivere tra i dragoni.»

«Che dite, di grazia, onoratissimo archivista?» disse il registratore Heerbrand «tra i dragoni? tra i dragoni?» Queste parole risonarono dappertutto come un eco. — «Sì, tra i dragoni, riprese l’archivista Lindhoret; in sostanza fu per disperazione. Voi sapete tutti, o signori, che mio padre è morto da poco tempo, saranno tutt’al più trecento ottantacinque anni, ed è perciò, che io porto ancora il lutto. Egli mi aveva lasciato, essendo io il suo favorito, un onice superbo, che mio fratello volle avere. Noi venimmo per tal motivo ad alterco presso al corpo di nostro padre, in maniera così inconveniente, che il defunto perdette ogni pazienza, si alzò dalla sua bara e gettò il rissoso mio fratello giù per la scala. Questa violenza gli dispiacque ed egli andò ad abitare tra i dragoni. Adesso egli dimora presso Tunisi in un bosco di cipressi, ov’egli custodisce un