quantunque quello fosse il luogo più sporco della strada egli non macchiò che pochissimo l’abito bianco di Veronica. Questo felice cambiamento d’umore nello studente Anselmo non isfuggì al vicerettore Paulmann: ei gli rese la sua amicizia, e lo pregò di perdonargli i discorsi aspri che gli aveva indirizzati. “Sì, aggiunse egli, si trovano degli esempi, di persone ingannate, tormentate, spaventate da simili fantasmi; ma ciò non è che una malattia di corpo, che si guarisce applicando, salva venia, delle sanguisughe dove sapete, come è stato molto ben dimostrato da un dotto morto da poco tempo.” — Lo studente Anselmo non seppe in effetto, se egli fosse stato ubbriaco, preso da un accesso di pazzia o ammalato; in qualunque caso però, le sanguisughe gli sembrarono molto inutili per la ragione che quei pretesi fantasmi erano svaniti,
e ch’egli si sentiva sempre più sollevato, a misura ch’ei riusciva a fare mille ed una gentilezza alla bella Veronica. Dopo una leggiera cena si fece come è solito un po’ di musica; e lo
studente Anselmo dovette sedersi al piano-forte
ed accompagnare Veronica che