Pagina:Hoffmann - Racconti II, Milano, 1835.djvu/21


— 19 —

giandosi sul suo bastone, aveva ascoltato e considerato con istupore il povero Anselmo. Egli riprese la pipa e la borsa da tabacco che lo studente aveva lasciati cadere, e consegnandogliele gli disse:

“— Il signore non si lamenti così orribilmente all’ombra, e non si burli della gente quando non gli è accaduta altra disgrazia che quella di vedere un po’ troppo il fondo del suo bicchiere; andate, signore, andate quietamente a casa vostra, e dormite un buon sonno!” — Lo studente Anselmo, oltremodo vergognato per quel discorso, gettò un sospiro lagrimoso, — Ebbene! Ebbene! continuò il borghese, non è gran cosa; avviene lo stesso anche ai più saggi, e il giorno dell’Ascensione si può bene nella gioia del suo cuore ber un bicchiere per la sete futura. Questo è anche da perdonarsi ad un’uomo consacrato a Dio; poichè, o io m’inganno molto, o il signore è un candidato1; ma se il signore vuol permettermelo, io riempirò la mia pipa col suo tabacco; poichè il mio l’ho or ora finito. Lo studente Anselmo era sul punto di

  1. In teologia.