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gustare di questa bevanda, spero che voi non... “— Non abbiate nessuna inquietudine, mio caro signore!” gridò l’archivista. Egli gettò la sua vesta da camera, discese nella coppa e con mia grande sorpresa scomparve tra le fiamme.
Colla precauzione che avea preso di soffiar leggermente sulla fiamma, io gustai la bevanda senza ripugnanza: essa era deliziosa.
Non sono forse le foglie di smeraldo delle palme che tremano e si agitano con un dolce fremito, come accarezzate dal venticello del mattino? All’uscire dal loro sonno esse si muovono, si stendono e mormorano con mistero parlando delle meraviglie annunciate loro dai suoni d’arpa vaghi e vaporosi, eco dell’armonia d’una regione lontana. L’azzurro si stacca dalle mura, e si innalza e si abbassa come una nuvola leggiera, ma dei raggi brillanti fendono questo vapore che si svolge e si avvolge capricciosamente, che sale e va a perdersi ad un’altezza prodigiosa nella cupola azzurra che s’innalza al di sopra delle palme. — Ma, sempre più risplendenti i raggi succedono ai raggi, infino a che, dorato da