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in avanti i miei abbracci, dominati da timore ch’io non getti qualche piccolo lampo, e non guasti la loro pettinatura, oppure il loro abito da festa: malgrado, tutto ciò, dico, io voglio o signore, aiutarvi a terminare questo lavoro, perchè voi parlate molto bene di me e della mia cara figlia, ora maritata (vorrei già essermi sbarazzato similmente anche delle altre due). Volete voi scrivere la vostra duodecima Veglia? Lasciate la vostra piccola cella, scendete i vostri cinque maledetti piani e venite a trovarmi. Nella sala turchina che vi è nota voi troverete tutto quello che è necessario per iscrivere, e potrete rendere conto in poche parole ai vostri lettori di tutto quello che avrete veduto; ciò sarà meglio per voi; che un lungo commentario sopra una vita che non conoscete se non da un racconto fattovi. Io sono con tutto il rispetto, o signore.

Tutto vostro
Il Salamandro Lindhorst
p. t. archivista reale privato.


Questo viglietto dell’archivista Lindhorst per verità un po’ rude, ma però