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vanzamento del suo amico Heerbrand, e la domanda ch’egli faceva della sua mano. Veronica fissò sul consigliere uno sguardo penetrante, e disse: “Io sapeva, da molto tempo che voi volevate sposarmi — Sia pure! io vi acconsento. — Io vi prometto il mio cuore e la mia mano; ma devo,, dichiararvi subito — a tutti due, voi padre mio, e voi mio fidanzato, una cosa che mi tormenta e mi opprime da molto tempo, — ma subito, dovesse pure raffreddarsi la zuppa che Fanny porta in tavola in questo momento.”

Senza aspettare la risposta del Vicerettore e del Consigliere, senza considerare che essi stavano visibilmente per parlare, Veronica continuò: Voi potete credermi, mio eccellente padre, ch’io amai Anselmo con tutto il mio cuore; e quando il registratore Heerbrand, dappoi diventato esso pure consigliere, assicurava che Anselmo potrebbe col tempo diventare qualche cosa di simile, io risolvetti di non aver altro sposo che lui; ma allora delle potenze nemiche vollero strapparmelo, ed io ricorsi alla vecchia Lisa, che fu altre