si faceva vedere. Infine il 4 Febbrajo, egli entrò con un vestito del panno più fino e tagliato all’ultima moda, in iscarpe e calze di seta a malgrado del rigore della stagione, e con un gran mazzo di fiori naturali in mano; egli entrò, come ho detto, a mezzo giorno preciso nel gabinetto del vicerettore Paulmann, che fu molto sorpreso al vedere il suo amico in tanta gala. Il registratore Heerbrand si avanzò con un’aria solenne verso il Vicerettore, l’abbracciò da uomo che sa il fatto suo e gli disse: Oggi, giorno della festa della vostra cara ed onorata figlia madamigella Veronica, io vi confesserò francamente ciò che da lungo tempo mi pesava sul cuore! Una certa sera, di fatale memoria, ch’io aveva portato nella mia saccoccia tutti gl’ingredienti necessari per preparare quel maledetto punch che ha cagionato tanto male, aveva l’intenzione di comunicarvi una fausta notizia e di celebrare con voi quel giorno di felicità; mi era stato detto in quel momento ch’io era nominato consigliere aulico, oggi io ho in saccoccia il mio brevetto, cum nomine et sigillo principis. “— Ah! Ah! signor registrat... signor