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cesi. Intorno a lui tutto si animava si moveva si svegliava alla vita e al piacere. I fiori e le piante esalavano dolci profumi, e questo profumo era come un canto soave di mille voci molli come nota di flauto: e tutti i loro accenti trasportati dalle nuvole dorate del tramonto andavano a risonare nelle contrade lontane come un eco misterioso. Ma quando l’ultimo raggio del sole scomparve dietro le montagne, e il crepuscolo gettò il suo velo sul firmamento, si senti in lontananza risonare una voce aspra e grave:

Eh! Eh! che cos’è quel mormorio e quel bisbiglio là in fondo? — Eh! Eh! chi mi cercherà quel raggio dietro lo montagne? Abbastanza vi scaldaste, abbastanza avete cantato. — Eh! Eh! passate sotto i rami, sotto la verdura, per l’erba, pel fiume! — Ah! Ah! — Andiamo, amo, amo, amo! Andiamo, amo, amo, amo! La voce svanì come il rumore d’un tuono lontano; ma le campane di cristallo si spezzarono con una spaventosa dissonanza. Tutto si tacque e Anselmo vide i tre serpenti brillare e scintillare sotto la verdura e strisciarsi verso l’erba. Essi