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rotti, in mezzo ai quali la disgraziata perrucca, ridotta ai suoi elementi primitivi, nuotava disciolta in un oceano di punch.

Quando lo studente Anselmo fu uscito, il vicerettore Paulmann e il registratore Heerbrand corsero e barcollarono per tutta la camera urlando come dannati e urtandosi la testa insieme, fino a che Fanny condusse nel suo letto il Vicerettore ubbriaco, e il Registratore oppresso dalla fatica si fu gettato sul sofà che Veronica aveva abbandonato per fuggire nel suo appartamento. Il Registratore colla testa avviluppata nel suo fazzoletto turchino da saccoccia, e con faccia pallida e melanconica, sospirò queste parole: “Ahimè! onoratissimo Vicerettore, non è il punch preparato deliziosamente da madamigella Veronica, no, no, è quel maledetto studente che è la cagione di ogni disgrazia. Non avete voi dunque osservato ch’egli è da molto tempo mente captus? E non sapete voi che la pazzia è un male attaccaticcio? — Un pazzo ne fa cento; perdonate, questo è un vecchio proverbio, e principalmente quando si ha bevuto un bicchierino, si