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alzò un grido di gioja, e scomparve, con lui attraverso alla porta. Anselmo si accorse ch’ella era andata verso la sala azzurra, e bentosto egli udì fischiare e strepitare in lontananza; gli uccelli gridavano in giardino, il pappagallo balbettava: “Soccorso! Soccorso! — al ladro! al ladro!”

In quel momento, la vecchia rientrò saltando in camera col Vaso d’oro sotto al braccio, gettando grida selvaggie che essa accompagnava con gesti spaventosi. “Coraggio, coraggio! figlio mio, uccidi la colubra verde! coraggio, mio figlio, coraggio.” Anselmo credette udire dei profondi sospiri e la voce di Serpentina. Egli fu penetrato d’orrore, ed una violenta disperazione s’impadronii di lui. — Egli riunì tutte le sue forze, ed urtò contro il cristallo con tanta violenza che i suoi nervi e le sue arterie quasi si ruppero. Un suono acuto traversò la camera, e l’archivista Lindhorst stava ritto sotto la porta colla sua brillante veste da camera di damasco. “Eh! Eh! canaglia, sortilegj, — malefizj — per di qui — per di là!” così gridava egli. I capelli neri della vecchia si rizzarono come