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ciò sia avvenuto, tu sentirai vivamente la disgrazia d’Anselmo. Ma quando anche tu non avessi mai sognato niente di simile, la tu bollente immaginazione vorrà bene, per compiacere ad Anselmo ed a me, farti passare qualche momento in quella prigione di cristallo. Strettamente chiuso tra mura abbaglianti, tu vedi tutti gli oggetti intorno a te rivestiti dei colori dell’iride. — Tutto ti trema, vacilla e ronza davanti in onde di luce. Tu nuoti senza movimento come in una massa d’etere congelato, che si è chiusa sopra di te, ed è invano che il tuo spirito comanda al tuo corpo inanimato. Sempre più pesante, una massa enorme opprime il tuo petto, — il tuo fiato acceso ha presto consumata la poca aria che rinfrescava ancora la tua angusta dimora; le tue arterie si gonfiano, e straccialo da una spaventosa ansietà, ciascheduno dei tuoi nervi palpita lottando colla morte.

Abbi pietà, o lettore generoso, dello studente Anselmo, che nella sua bottiglia, è in preda a tutti questi tormenti inesprimibili, tanto più disgraziato ch’egli sentiva che la morte stessa non poteva