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pentina, la colubra verde, — infine quest’agitazione si calmò, ed ogni cosa essendo rientrata nell’ordine, la sua incertezza cessò. Egli vide chiaramente che non aveva mai cessato di pensare a Veronica; che il fantasma che gli era comparso nel giorno antecedente nella sala azzurra, non era che Veronica stessa, e che la storia fantastica delle nozze del salamandro e della piccola colubra verde era bensì stata copiata da lui, ma ch’egli non l’avea mai udita raccontare. Egli si stupì per se stesso de’ suoi sogni, e gli attribuì in parte allo stato di riscaldamento prodotto nella sua anima dall’amor suo per Veronica, e in parte anche al suo lavoro presso l’archivista Lindhorst in sale imbalsamate dai profumi più inebbrianti. Egli rise di buon cuore della pazza idea d’essere innamorato d’una piccola colubra, e d’aver preso un rispettabile archivista privato per un salamandro. “Sì! Sì! — è Veronica!” gridò egli ad alta voce; e voltando la testa, i suoi sguardi caddero sugli occhi azzurri di Veronica nei quali brillava l’amore più vivo. Un sospiro soffocato sfuggì dalle labbra di lei, ardente come una fiamma.