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sto discorso singolare Veronica non potè trattenersi dal ridere forte; poi si svegliò come da un sogno profondo, e nascose bruscamente il suo piccolo specchio, poichè la porta si aprì, e il vicerettore Paulmann entrò nella camera accompagnato dal dottor Ecksten. Il dottore si avvicinò al letto, tastò lungo tempo, e con aria profondamente meditabonda il polso di Veronica, e disse; “Eh! eh!” — Indi egli scrisse una ricetta, tastò un’altra volta il polso, disse una seconda volta: “Eh! eh! —” e lasciò l’ammalata.
Ma dopo questi lunghi, discorsi del dottore Eckstein, il vicerettore Paulmann non potè indovinare con precisione quello che mancava a Veronica.