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pera, poichè la notte è. favorevole.” Ella disse, e prese con una mano fredda la tremante Veronica, cui diede il carico della pesante sua cesta, mentre per parte sua ella portò seco una pentola, un treppiede ed una vanga. Quando furono in campagna, la pioggia avea cessato, ma l’uragano raddoppiava di forza; mille voci schiamazzavano nell’aria; un gemito spaventevole e doloroso discendeva dalle nere nuvole che, ammonticchiandosi nella loro rapida fuga, avviluppavano ogni cosa d’una folta oscurità. Ma la vecchia camminava con passo fermo e pronto, e gridava con voce aspra: “Rischiaraci, rischiaraci, mio piccolo!” Allora certi lampi azzurri serpeggiando s’incrocicchiavano davanti ad esse, e Veronica si accorse che era il gatto che gettava scintille, e che le rischiarava facendo mille salti capricciosi; era pur esso quel di cui udiva il miagolìo spaventevole quando l’uragano cessava di muggire. Essa perdeva la lena; era come se una mano di ghiaccio le si mettesse nel cuore; ma fece uno sforzo sopra sè medesima, e stringendosi fortemente presso la vecchia, disse: “Avvenga che vuole biso-