Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
— 8 — |
le; che le mie ciambelle di butirro, cadano sempre dalla parte unta, sono calamità delle quali non voglio nemmeno parlare; ma non è forse una fatalità, crudele, quando, a malgrado del diavolo e delle sue corna, io mi son fatto studente, di non aver mai potuto essere altro che un Kummel turke1. Posso io mettere un abito nuovo senza farvi il primo giorno una macchia di sego, o senza stracciarlo con qualche chiodo sporgente?
Posso io salutare un consigliere od una signora, senza far volare il mio cappello lungi da me e senza sdrucciolar per terra e fare vergognosamente un capitombolo? A Hall non aveva io regolarmente ogni giorno di mercato una spesa di tre o quattro groschen2 per iscodelle rotte perché il diavolo mi metteva in testa di camminar diritto davanti a me come un vero sciocco? Sono io arrivato all’ora giusta una sola volta, o andando al corso o in qualunque al-