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viale che conduceva alla città fui testimonio d’un singolare spettacolo.

Io vidi avanzarsi condotto da due uomini in lutto il consigliere Crespel che faceva mille contorsioni per uscir loro di mano. Egli aveva come al solito il suo vestito grigio bizzarramente tagliato e dal suo piccolo cappello a tre punte ch’egli portava marzialmente sull’orecchia, pendeva un lembo nero che ondeggiava alla ventura. Egli aveva attaccata intorno alle sue reni una nera cintura da spada, ma invece di spada vi aveva passato un lungo archetto di violino. Un freddo glaciale s’impadronì de’ miei sensi. Io lo seguii lentamente. Gli uomini in lutto condussero il consigliere sino a casa; là esso gli abbracciò scoppiando dalle risa. Quando si furono allontanati, gli sguardi del consigliere si rivolsero verso di me.

Egli mi guardò lungo tempo con un occhio fisso, poi gridò con una voce sorda: siate il benvenuto, signor studente! voi comprendete bene...

A queste parole egli mi prese pel braccio e strascinandomi nella sua casa mi fece salire nella camera dove si tro-