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dimorato qui qualche tempo, egli partì improvvisamente senza che nessuno conoscesse il luogo dove si era ritirato. Alcuni mesi dopo egli ritornò. Nella sera che seguì il ritorno di Crespel, si videro illuminate le sue finestre in un modo straordinario. Questa circostanza risvegliò l’attenzione dei vicini, e non si tardò a sentire una voce incantevole, una voce di donna accompagnata da un pianoforte. Poi si udì il suono d’un violino che lottava d’energia, di forza e di pieghevolezza colla voce. Si riconobbe tosto che era il consigliere che sonava quest’istromento. Io stesso mi frammischiai alla folla immensa che questo meraviglioso concerto aveva riunita intorno, alla casa del consigliere ed io devo convenire che dopo quella voce penetrante il canto della più celebre cantatrice mi sarebbe sembrato insipido e senza espressione; giammai io non aveva concepito l’idea di que’ suoni sostenuti sì a lungo, di quei trilli dell’usignuolo, di quelle gamme ora innalzantisi sino al suono dell’organo, ed ora discendenti sino al più leggero mormorio. Non v’era nessuno che non fosse sotto la magia di