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Hoffmann sì è in qualche modo identificato all’ingegnoso artista di cui abbiam ora fatta la critica, col suo titolo, Quadri di notte alla maniera di Callot, e a scrivere per esempio un racconto come l’uomo della sabbia bisogna che egli sia stato iniziato nei secreti di questo pittotore originale, con cui può reclamare certamente una vera analogia di talento. Noi abbiamo citato un racconto, il Maggiorasco, dove il maraviglioso ci sembra felicemente impiegato perchè si mischia ad interessi e a sentimenti reali, e perchè mostra con molta forza a qual grado le circostanze possano innalzar l’energia e la dignità dell’anima. Ma quest’altra novella è di un genere ben diverso:

«Metà orribile, metà bizzarro, simile ad un demonio che esprime la sua gioja con mille contorcimenti.»

Natanaele, l’eroe di questo racconto, è un giovane d’un temperamento fantastico ed ipocondriaco, d’uno spirito poetico e metafisico all’eccesso con quella organizzazione nervosa ch’è più particolarmente sottomessa all’influenza dell’immaginazione. Egli ci narra gli avvenimenti della sua infanzia in una lettera indirizzata a