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mente riuscito. Il romanzo popolare ha senza dubbio un vasto cerchio da percorrere e lungi da noi il pensiero di chiamare i rigori della critica contro quelli dei quali l’unico scopo è di far passare al lettore un’ora aggradevole. Si può ripetere con verità che in questa letteratura leggeva.

«Tous le genres sont bons, hors le genre ennuyeux.»

Senza dubbio non bisogna condannare un fallo di gusto colla stessa severità che se fosse una falsa massima di morale, una ipotesi erronea della scienza o un’eresia in religione. Il genio, noi lo sappiamo, è capriccioso e vuole aver libero il volo anche fuori delle regioni ordinarie, se non fosse altro per arrischiare un nuovo tentativo. Qualche volta finalmente si possono arrestare gli sguardi con piacere sopra una pittura arabesca eseguita da un artista dotato di una vasta immaginazione; ma è penoso di vedere il genio esaurirsi sopra oggetti che il gusto riprova. Noi non vorremmo permettergli una escursione in quelle regioni