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di solitudine e di lavoro dal timore di qualche pericolo indefinito dal quale si credeva minacciato, ed il suo riposo era turbato dagli spettri e dalle apparizioni, la cui descrizione aveva riempiti i suoi libri, e che la sua sola immaginazione aveva creati, come se avessero una esistenza reale ed un poter vero sopra di lui. L’effetto di queste visioni era spesso tale che durante la notte che consacrava alcune volte allo studio era solito di far alzare sua moglie e di farla sedere vicino a lui per proteggerlo colla sua presenza dai fantasmi che aveva scongiurati egli stesso nel suo entusiasmo.

Così l’inventore o almeno il primo autore celebre che abbia introdotto nella sua composizione il fantastico o il grottesco soprannaturale, era sì vicino ad un vero stato di pazzia, che tremava davanti ai fantasmi delle sue opere. Non è sorprendente che uno spirito che accordava sì poco alla ragione e tanto all’immaginazione abbia pubblicati degli scritti sì numerosi dove domina la seconda escludendo la prima. E in effetto il grottesco nelle opere di Hoffmann rassomiglia in parte a quelle pitture arabe-