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sente o abbellir l’avvenire. Noi non possiamo qui trattenerci dall’opporre al carattere di Hoffmann quello del nostro poeta Wordsworth, sì notabile per la sua fertile immaginazione. La maggior parte dei piccoli poemi di Wordsworth sono l’espressione di una sensibilità estrema eccitata dai minimi accidenti eguali a quello che abbiamo or ora narrato; ma con questa differenza che una disposizione più felice e più nobile fa fare a Wordsworth delle riflessioni aggradevoli, dolci e consolanti in quelle stesse circostanze che ispiravano ad Hoffmann dei pensieri affatto diversi. Questi incidenti passano senza arrestare l’attenzione degli spiriti ordinarj, ma gli osservatori dotati di un immaginazione poetica come Wordsworth e Hoffmann, sono, per così dire, altrettanti abili chimici, che da queste materie in apparenza insignificanti sanno distillare dei cordiali o dei veleni.
Noi non vogliamo dire che l’immaginazione di Hoffmann fosse viziosa o corrotta, ma solo ch’ella era sregolata ed aveva una disgraziata inclinazione verso le immagini orribili e strazianti. Così egli era inseguito principalmente nelle sue ore