Pagina:Hoffmann - Racconti I, Milano, 1835.djvu/31


xvii

Il gusto dei Tedeschi pel misterioso ha fatto loro inventare un altro genere di imposizione, che forse non poteva esistere che nel loro paese e nella loro lingua. E il genere che si potrebbe chiamare fantastico, dove l’immaginazione si abbandona a tutta l’irregolarità dei suoi capricci e a tutte le combinazioni delle scene più bizzarre e più burlesche. Nelle altre finzioni in cui è ammesso il meraviglioso, si segue una regola qualunque; qui l’immaginazione non si arresta che quando è esaurita. Questo genere è al romanzo più regolare, serio e comico, quello che la farsa, o piuttosto le parodie e la pantomima sono alla tragedia e alla commedia. Le trasformazioni più imprevedute e più stravaganti hanno luogo coi mezzi più improbabili. Non v’ha niente che tenda a modificarne l’assurdità. Bisogna che il lettore si contenti di guardare i giochi di mano dell’autore come guarderebbe i salti perigliosi e le metaformosi di Arlecchino, senza cercarvi altro senso nè altro scopo che la sorpresa del momento. L’autore che è alla testa di letteratura romantica questo ra-