che questa rassomiglianza provenga dagli angusti limiti dell’invenzione umana e che la stessa specie di finzioni si offra all’immaginazione dei differenti autori de’ paesi lontani, come le stesse specie di piante che si trovano in climi differenti, senza che vi sia nessuna probabilità che siano state trapiantate dall’uno nell’altro? O dobbiamo noi piuttosto farle derivare dalla stessa sorgente risalendo sino a quell’epoca in cui il genere umano non formava che una sola grande famiglia? Come i filologi riconoscono nei diversi dialetti gli sparsi frammenti d’una lingua generale, gli antiquari possono essi riconoscere nelle più opposte contrade del globo le traccie di quello che fu originariamente una comune tradizione? Senza arrestarci a questa discussione, noi osserveremo in un modo generale che queste raccolte sono utili documenti non solo per l’istoria d’una nazione in particolare, ma anche per quella di tutte insieme le nazioni. Si frammischiano in generale alcune verità a tutte le favole ed a tutte le esagerazioni delle leggende orali che vengono frequentemente ad affermare o a