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iii


La maggior parte dei filosofi non hanno avuto per combattere le apparizioni che un’evidenza negativa; però dopo il tempo dei miracoli noi vediamo che il numero degli avvenimenti soprannaturali diminuisce sempre più, e che il numero delle persone credule segue la stessa progressione discendente; non era così nelle età primitive, e quantunque adesso la parola romanzo sia sinonimo di finzione, siccome nell’origine significava un poema od un’opera in prosa, composta in lingua romanza, è certo che i cavalieri grossolani ai quali s’indirizzavano i canti del menestrello credevano questi racconti delle imprese della cavalleria frammiste a portenti magici e ad intervenzioni soprannaturali così veri come le leggende dei monaci colle quali essi avevano una grande rassomiglianza. Con un uditorio pieno di fede, quando tutti gli ordini della società erano inviluppati nella stessa nube d’ignoranza, l’autore non aveva bisogno di scegliere i materiali e gli ornamenti della sua finzione, ma col progresso generale dei lumi l’arte della composizione diventò cosa più importante. Per cattivare l’attenzione della classe più istrutta, bi-