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ringiovanire continuamente, e presentarsi sotto novella forma. Il suo volto era ardente; ora le sue sopracciglie si congiungevano, ed un furore lungo tempo trattenuto sembrava sul punto di scoppiare; ora i suoi occhi pieni di lagrime esprimevano un profondo dolore. Alcune volte mentre le sue due mani faceano ingegnose variazioni, ei cantava il tema con una aggradevole voce di tenore; poi sapeva imitare in un modo particolare colla sua voce il sordo rumore dei timpani. Io voltava assiduamente i fogli seguendo i suoi sguardi. La sinfonia si compì, ed ei ricadde sulla sua sedia a bracciuoli spossato e cogli occhi chiusi. Bentosto egli si rialzò, e voltando vivacemente molte pagine bianche del suo libro, egli disse con voce soffocata: — Tutto questo, signore, io l’ho scritto ritornando dal paese dei sogni. Ma io ho scoperto a’ profani quello che è sacro, ed una mano agghiacciata si è posta su questo cuore ardente. Egli non s’è spezzato; solamente sono stato condannato ad errare fra i profani, come uno spirito sbandito, senza forma, perchè nessuno mi conosca, finchè l’occhio m’innalzi sino a