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ii

credenza, che può esser spinta sino alla più assurda superstizione, ha la sua origine non solo nei fatti sui quali si fonda la nostra religione, ma ancora nella natura stessa dell’uomo. Tutto ci ricorda continuamente che poi non siamo che viaggiatori in questa terra di prove, da cui noi passiamo in un mondo sconosciuto, del quale, l’imperfezione dei nostri sensi non ci permette di vedere le forme e gli abitanti.

Tutte le sette cristiane credono che vi fu un tempo in cui la potenza divina si manifestava sulla terra più visibilmente che nei secoli moderni, e vi sospendeva o alterava le leggi ordinarie dell’universo; la chiesa Cattolica Romana mantiene ancora come un articolo di fede che i miracoli possono continuarsi ai nostri tempi. Senza entrare in questa controversia, basta avvertire che una ferma credenza nelle grandi verità del cristianesimo ha condotto uomini di grande ingegno, anche nei paesi protestanti, a dividere l’opinione del Dottore Iohnson, che nella materia delle apparizioni soprannaturali pretende che quelli che le negano colle labbra le attestano colla loro paura.