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dolce terza verrà per te a mettersi fra quei due colossi, tu udirai la sua voce leggiera, e tu mi rivedrai col corteggio delle mie melodie.

Egli si tacque.

— E rivedeste voi quell’occhio divino? — Sì, io lo rividi. Mi trovava nel paese dei sogni. Era in una valle bellissima, e i fiori vi cantavano insieme. Soltanto un girasole conservava il silenzio, ed inchinava tristamente verso terra il suo calice chiuso. Una forza irresistibile mi strascinava verso di lui. — Egli rialzò la testa. — Il calice si riaperse, e in mezzo alle sue foglie io vidi comparire l’occhio i cui sguardi erano rivolti verso di me. Allora fuggirono dalla mia fronte dei suoni armoniosi che si spargevano in mezzo ai fiori e sembravano ravvivarli; essi gli aspiravano, fremendo, come una pioggia benefica che viene dopo una lunga siccità. Dei vapori odorosi s’innalzarono tra i fiori, e mi immersero nell’ebbrezza, le foglie del calice si sollevarono sopra la mia testa, ed io perdetti l’uso dei sensi.

A queste ultime parole, egli si alzò e fuggì con passo rapido. Io aspettai va-