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maschere che facevano mille visacci venivano a spaventarmi e ad aggrupparsi intorno a me, degli spettri mi trascinavano sino in fondo al mare, e nello stesso momento mi riconducevano alle luminose pianure del cielo. Tutto ritornava tenebre, se non che alcuni lampi fendeano la notte, e questi lampi erano suoni di una purezza ammirabile che mi cullavano dolcemente. — Io mi risvegliai e vidi un occhio vasto e limpido, che immergeva il suo sguardo in un organo, e ogni volta che il suo abbagliante raggio visuale coloriva uno dei tasti, ne uscivano accordi magnifici, quali io non ne aveva giammai uditi. Onde di melodie sgorgavano da tutte le parti, ed io nuotava deliziosamente in quel fresco torrente, che minacciava d’inghiottirmi. L’occhio si rivolse verso di me, e mi sostenne alla superficie delle onde schiumanti. Ritornarono le tenebre. Allora due giganti ricoperti di brillanti armature mi apparvero: erano il basso fondamentale e la quinta. Essi mi trascinarono di nuovo nell’abisso, ma l’occhio sorridendomi: lo so, disse, che il tuo cuore è animato dal desiderio; la