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d’un capo d’opera composto coi colorì più splendidi.

— Se io giudico bene, voi non siete di Berlino!

— Effettivamente io sono qui che per in istante.

Ma è freddo: se andassimo nella sala?...

— L’idea è buona. — Io non vi conosco, ma neppur voi conoscete me. Noi non ci dimanderemo i nostri nomi: i nomi sono spesso una cosa imbarazzante. Io bevo con voi del vino di Borgogna che non mi costa niente; noi stiamo bene insieme, tutto è per lo meglio!

Ei disse queste parole con bonarietà. Noi eravamo entrati in sala; nel sedere si aperse la sua casacca ed io osservai con istupore ch’ei portava sotto questo vestito un abito ricamato, dei calzoni di velluto, ed una piccola spada d’argento. Egli abbottonò con cura la sua casacca.

— Perchè, gli diss’io, perchè mi avete voi dimandato se sono di Berlino?

— Perchè in quel caso sarei stato costretto di lasciarvi.

— Ciò è molto enigmatico.