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cosa pensare altrimenti di quelle parole gettate dal poeta forse senza saperlo:

Forse un giorno il cielo ancora
Sentirà pietà di me.

Due ore suonano! — Una commozione elettrica mi prende. Io sento i dolci vapori dei profumi italiani che jeri mi fecero accorto della presenza della mia vicina; un sentimento indefinibile che non saprei esprimere se non col canto m’investe.

Il vento penetra più romoroso nella sala, le corde del cembalo dell’orchestra sono tocche da un fremito. — Mio Dio! Mi sembra udire come in lontananza e frammista ai motivi leggieri di un’orchestra aerea la voce di Anna che canta — Non mi dir, bell'idol mio! — Apriti o regno lontano e sconosciuto, patria delle anime, paradiso di tutta dolcezza, ove un celeste e ineffabile dolore adempie meglio di una gioja infinita tutte le speranze seminate sopra la terra! lasciami penetrare nella sfera delle tue splendide apparizioni. Possano i sogni che ora m’ispirano lo spavento, ed ora si tramutano in messaggieri di felicità, possano questi