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lungo e in largo il palco scenico; i lineamenti del suo volto presentano una singolare mescolanza di bonarietà e di astuzia, di ironia e di giovialità: si vede che il vecchio briccone merita di essere il servitore e il complice di Don Giovanni. Essi hanno felicemente scalato il muro e sono fuggiti. — Ecco comparire le fiaccole. Donn’Anna e Don Ottavio si avanzano: Don Ottavio omicciattolo attillato, ammanierato, leccato, di vent’un anno al più. Come fidanzato di Anna egli abita certamente in casa perché si abbia potuto chiamarlo così tosto: egli ha sentito subito il romore, e avrebbe potuto accorrere, e forse salvare il padre: ma prima bisognava ch’egli si azzimasse, e fors’anche il bel giovane teme il freddo della notte. — “Ma qual mai s’offre o Dei, Spettacolo funesto agli occhi miei!„ Vi ha più che disperazione negli accenti di questo duetto e di questo recitativo.

La magra Donna Elvira in cui si vedono ancora i resti d’una grande bellezza, ma d’una bellezza appassita, viene a lagnarsi del traditore Don Giovanni, e il compassionevole Leporello stava ap-