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tore, tutto lavorato di finissimi marmi. Il Senato, e Popolo Romano lo eresse in honore del medesimo Cesare, di Plotina moglie di lui, e di Martiana pur di lui sorella, venerate in quel tempo per Numi, come si comprende dalle inscrittioni, che vi si leggono. Vi andò Sua Maestà in seggetta, servita da i Nuntij, e Governatore in carrozza con altre persone di conditione. Venne salutata da molti tiri d’artiglieria del Rivellino, che sta nella bocca del Porto da’ Vascelli, & altri posti verso il mare. Nel ritorno osservò la Regina i due Archi del Palazzo Apostolico, cioè il primo verso la Piazza ripulito di nuovo, e con una inscrittione oltre all’antica, che diceva Fit Cœlestis, dum Sol Regius aspicit Arcus e due grand’armi, l’una del Papa Regnante, e l’altra della Regina con il motto nel mezo di quelle Astro, & Austro secundis, nel secondo si leggeva: Christinæ Svecorum Reginæ Maiestatis ni ecido ad venerationem, Virtutis certe excitor ad immortalitatem. Quest’Arco di pietra ridotto in forma di marmo di Verona, fu nella superficie delle colonne, basi, capitelli, e medaglioni messo a oro, e sopra di esso s’inalzava una grand’arme di Sua Maestà fra due statue grandi, una che rappresentava la Virtù eroica, e l’altra la liberalità, sotto quella era scritto Cedendo vincit, fugiendo comprimit hostes, sotto l’altra Donando Regnum protulit Imperium,