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Pransò quella mattina publicamente col Cardinale, stando assisa sotto al baldacchino, e nel modo stesso pratticatosi ne gli altri alloggi. La servì di scalco d’honore il Conte Francesco Maria Santinelli all’uso di Germania, come fece in Ferrara il Principe di San Gregorio, di coppa il Conte Bernardin Ubaldini, gli diede la salvietta il Conte Annibal Thiene, e’l Signor Francesco Maria Bonamini la servì a mutar di piatto. Doppo il pranso hebbe gusto Sua Maestà di vedere una ciaccona alla Spagnuola, che dal Conte Ludovico Santinelli, fu ballata con gratia, agilità, e destrezza incomparabile, si compiacque pur di gradir alcuni giochi, che si chiamano le forze d’Ercole fatti da alcuni soggetti agili al maggior segno, e con molta leggiadria. Usciti poscia a visitar alcun’altre Chiese, e Conventi di Monache; nel ritornar a Palazzo, fu introdotta a vedere alcune Rappresentationi Academiche, e sceniche, la bizzarria, e novità delle quali incontrò mirabilmente il genio, & il gusto di Sua Maestà; onde non è meraviglia, se questa Principessa si sia poi dichiarata publicamente in Roma, che tra tutti gli honori, che grandissimi gli sono stati resi per tutto dove è passata; niuno è arrivato all’eccesso delle sue sodisfattioni, che quelli da lei ricevuti in Pesaro. Tutte queste compositioni sono stati parti dell’ingegno, e della penna dell’antedetto Conte Francesco Maria Santinelli Cavaglier altretanto cospicuo, per antica nobiltà, quanto riguardevole per vivacità, e sublimità di talento, e di spirito.