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sciando la compagnia di cavalleria, che colà l’haveva accompagnato, acciò assistesse alla Regina. Alloggiò la Maestà Sua quella sera nella Villa di S. Benedetto, nel Palazzo del Marchese Senatore Gio: Nicolò Tanara all’hora Confaloniere di Giustitia, soggetto molto qualificato, rimanendo ripartita la Corte con li quattro Nuntij, ne’ Palazzi, e nobili habitationi circonvicine, ove fu sontuosamente trattata.

La mattina seguente seguitò il viaggio verso Bologna, di dove uscito il Cardinal Legato con più di 40 carrozze a sei ripiene di nobiltà, e tre compagnie di Cavalleria, si portò ad incontrarla sin alla Villa di Funo cinque miglia distante, restando tutte le strade spallierate di soldatesca, e di numeroso popolo concorso per vedere questa gran Principessa. Ella gionta dieci passi vicino a Sua Eminenza, che havendo già messo piede a terra, l’aspettava nel mezo della strada, scese di carrozza, e ricevette con grand’affabilità, e cortesia il complimento, che gli fece il Cardinale. L’Eminenza Sua doppo di questo, fu necessitato di tornarsene indietro, come subito fece, per avanzarsi a riceverla nella Chiesa Cattedrale in assenza di Monsignor Arcivescovo Boncompagno.

Gionta che fu vicino alla porta della Città, si cominciarono a sentire i tiri dell’artiglieria, ch’andarono continuando, sin che arrivò a Palazzo. Alla Porta fu ricevuta dal Confaloniere, e tutto il Magistrato a cavallo con gli habiti loro solenni. Doppo i complimenti simili a quelli, che gl’eran stati fatti in Ferrara,