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La sera medesima, che la Regina partì da Inspruch, spedì l’Holstenio un Corriere al Cardinal Legato di Ferrara, avisandolo dell’incaminamento di S. Maestà a quella volta, e gli motivò di tener per sicuro, che dovesse giongere nello Stato Ecclesiastico per li 22 seguente: Egli in tanto si fermò in Inspruch, per dar perfettione all’Instrumento publico dell’atto della professione ne’ rogiti del Notaro; e qui per tal occorrenza necessitato di aspettare sin doppo il mezo giorno del dì seguente, anch’egli partì poi, e sopragionse la Regina nel punto stesso, che stava per uscir del Stersen il doppo pranzo delli 10. La notte degl’8 stette Sua Maestà a Motera Borgo piccolo del Tirolo tra Inspruch, e’l Monte Prainer, e la matina seguente gionsero colà da Inspruch il Baron Gio: Giorgio Chinig Gentilhuomo della Camera dell’Arciduca, e’l Conte Francesco di Lodrone Gentilhuomo di quella del Principe Sigismondo, per visitar Sua Maestà a nome de’ loro Padroni, intender la buona salute di lei, augurarli felice il proseguimento del viaggio, e vedere, s’alcuna cosa mancasse; complimenti soliti farsi da principi tra di loro in casi simili. La Regina spedì subito il Signor di Lilliecron Gentilhuomo della sua Camera in Inspruch a render il complimento a quell’Altezze, e d’indi seguitò il viaggio andando la sera a Stersen Terricciuola situata poco disgionta dalla sudetta montagna del Prainer nel largo spatio d’una fertil campagna, chiusa d’ogn’intorno da monti altissimi.