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figliola presso la cità de Parma, furono presi da Galenico prefecto de Romani, et mandati ad Constantinopoli a lo Imperatore.

Aginolfo, radunate da ogni loco copie militare, obsesse Cremona et fino al solio la destrusse. Similmente expugnante Mantua, l’abbandonoe senza mura. Ogni loco questo immanissimo tormentava con ferro, foco et sangue, in modo che chi potea, fugiva cum le famiglie credendo havere salute ad l’aspre montagne. Questo nefando male dolendo al Sanctissimo Gregorio, scripse ad Theodolinda, cognoscendola per excellente fama donna de grandissima bontade et virtute, che per timore dell’Omnipotente Re del Cielo volesse fare conscienza al Re suo marito, che non facesse più tanto male. Così lei, come religiosissima Regina, per le sancte, rasone de Gregorio, refrenò l’aspro furore de Aginolfo, et de’ Longobardi destrugitori de Italia bella. Per la qual