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nevera Sforcia (prime parole del proemio) e finalmente l’ottava:
Voi che di tal beltà suberba (sic) andate
Sprezando amor e chi soi frutti brama,
Dolce nemica mie (sic) deh, riguardate
Quel che per voi se strugie a drama a drama.
Il misero mio cor, dico, guardate
D’aspri feri ferito ardere in fiama.
Miratel tutto, esaminal bene,
Crudel che per voi sento tanto (sic) pene.
Nel verso della carta membranacea unita al riguardo anteriore o carta di guardia si legge:
Illustri d. Gineverae Sportiae de Bentivolijs Andreas Magnanus Salutem.
S’io potessi Madonna in Queste Carthe
Exprimere il Concepto del mio core
Ti farei cum mei versi tanto honore:
Che exaltata saresti in ogni parte.