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Pandolfo Malatesta, superba e sdegnosa come sua madre, così da contribuire non poco alle sventure dei Malatesta; l’altra, figlia d’Alessandro , maritata a Giampaolo Sforza marchese di Caravaggio, donna colta, gentile e piena di spirito, che il Domenichi fece interlocutrice d’uno de’ suoi dialoghi editi nel 1549.
Riteniamo che la Violante che possedette il codice fosse questa ultima, perchè il carattere delle parole riprodotte è certo della metà circa del secolo XVI, e perchè il libro ebbe, come vedremo, dapprima, e mentre proprio fioriva la Violante di Ginevra, una proprietaria cui l’invio lo stesso Sabadino.
Descriviamo intanto il codice parmense. Come il bolognese, ha la legatura originale coi piani di