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31. De Francesca Bruna de li Arienti Bolognese

Non possiamo fare che a queste nostre lucubratione, per invito di benigni cieli, non agiungiamo cum debita laude la virtù de la dolce memoria de la mia consorte, sì perchè in lei fu vero amore, fu intera fede del matrimonio, et la conservata castità; per il che trovandosi hoggidì questa virtù sancta rara, meritamente debbe essere levata in splendore de non poca laude; et sì perchè fu de le lettere amatrice; et sì perchè, vivendo, a mi fu continuo sperone al fianco, dovesse el mio ingegno afaticare in gloria de quelle donne che sono state per virtute clare, per ornare el nostro Gynevero, quale da lei fu sempre observato; et sì ancora perchè da lei fui tanto teneramente amato, per le sanctissime lege del sacro matrimonio, che havendome veduto finire, et in