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fortuna, che siano state le fortunatissime et grande.
Costei duncha fu donna grande, macra più presto che pingua; fu de carne bruna; hebbe gli occhii neri, dentatura biancha et equale, aspecto grave, ricta ne l’andare; portò il capo sempre ornato de belli veli. Fu de optimo sermone, et de presto et elevato ingegno. Fu iocunda molto ne le sue parole, pigliando sempre piacere cum motti virtuosamente cum altrui contrastare, et specialmente a la mensa, certandose moralmente de qualche accidenti et effecto de hystorie. Lei sempre respondea et argomentava sue oppinione, et quale solvea, cum magiore efficacia et piacere del mondo; per la qual cosa accendea l’ingegni di certanti, che era grandissimo dilecto ad audire. Bisognava bene, quando a lei piacea, che altri fusse de provido et subtile ingegno, che da li suoi lepidi colpi se sapesse schrimire,