tissima a le altrue fatiche; de le sue gratie mai fu scarsa a li populi suoi, a li quali sempre cum grandissima discretione, prudentia et pietate administrava iustitia. Non se retenne mai per ambitione far penare li subditi de la sua benigna audientia. Fu amata et reverita da li populi più assai che ’l re, perchè era più idonea a regere il regno che lui; la quale gubernava li populi et il stato cum iustitia et sanctimonia, quanto lei fusse stato uno Numa Pompilio. Ma le sue virtute preclare, per la sua poca ventura, il marito mai volse cognoscere voluntieri, cosa che molto tormentava, la mente de lei; quantuncha, come savia, sperando mercede in Dio, ogni dispiacere cum pacientia sostenea. Quanto più con humanità et dolceza amava il marito, confortandolo al virtuoso vivere de li veri re, tanto più dispiacere da lui recevea; et le cose del regno andavano in precipitio. La qual cosa dispiacendo