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per il che lei, come savia et magnanima donna, patientemente, ancora fusse nel fiore de la sua aetate, anni xxvi, a la morte se dispose. Ma solo li dolea non potere vedere el caro marito avanti la sua fine, il quale spesso chiamava. Adimandò cum propria boccha tutti li sacramenti de la chiesia, havendo poco tempo de vita. Ma non se volse mai dimenticare, in la mortal infermità, la cura de li suoi subditi, che fin che possette nel lecto sedere et che forza hebbe di parlare, fece molte gratie, signando de propria mano supplicatione, cum tanta liberalità quanto mai facesse ne la prosperità de la vita.

Sentendo il signor marito, cum suo singular dolore, il mortal morbo de la cara sua consorte, subito ne venne volando ad Ugubio, dove, retrovata lei a lo extremo de sua vita, ella hebbe grandissimo conforto vedendo(lo), che tanto l’haveadesiderato.