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del celeste imperio che li concedesse uno figliuolo maschio, che ella fu exaudita de uno bello et desiderato figliuolo, quale al sacro fonte nominarono Guido Ubaldo; del cui felice parto lei, il marito et tutto el stato feceno festa et triumpho, et ogni oraculo et templo furono visitati cum oblatione, incensi et fochi, ringratiando Dio de tanto dono; se mai lei fu devota et elemosinatrice, fu più per l’havuto figliuolo. Non facea come molte fano, che ingratamente se dimenticano li beneficii et gratie recepute dal benigno Dio, come havesseno bevuto de l’aqua del fiume di Lethe.

Lei fu clemente, cum grandissimo zelo de iustitia. Hebbe più presto inclinatione ad pietate che ad severitate. Cum grande discretione et prudentia fu liberale de gratie et documenti a li subditi. Sempre dicea, che li signori doveano cum ogni sforzo loro transferire l’utile, le richeze