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che era in lei , senza dubio l’haverebbe iudicata regina. Fu eloquente, hebbe dolce sonorità de voce, come bene organizata; fu humanissima et affabile, honestissima in opere et in parole, senza mormoratione de alcuna vanità. Le sue parole per diportarsi erano savie et benigne. Voluntieri vedeva gl’homini docti et costumati; le donne de bona fama et de virtute haveano gratia cum lei. In la corte sua non li piacea tenire gioveni nè homini de legiero sentimento, che quando aprisseno la bocha, el vento li menasse la lingua.Ma donde sentiva homini prudenti et de grande maturità, cum ogni industria et spesa se operava presso se tenerli; et similmente questa felice electione usava in le donne et damicelle, che tenea in camera sua, le quali sempre erano erudite da lei, in quanto a Dio et al mondo, al virtuoso vivere.
Li suoi piaceri et quilli delle sue damicelle furono sempre cum grande