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che hebbe, quando a lei fu mostrato nel cielo due sedie, le quale adimandate da lei di chi erano, a lei fu risposto che la magiore de quelle sarebbe de sore Catherina da Bologna.

Quando la sancta donna fu conclusa abatessa, era gravemente inferma, per modo se convenne portare in barra et colocarla in caretta, fin a la nave. Era tanto gravata, che a quelle sorelle che veneno seco fu dato una candella benedecta per signarla, dubitando de qualche mortal accidente. Ma per divina gratia come fu posta sopra la caretta, rehebbe tutte le perdute forze, et giunta a la nave, lieta se aconciò in quella et stetili senza pena quanto altra li fusse; et cossì gagliardamente ad Bologna giunse ne l’ordinato monastero, dove per tri giorni cum spirituale letitia et carità fu visitata da numerosi nostri citadini, li quali summamente la laudarono de costumi reverendi, de parole facunde et de ingegno prestante, che