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avvenimenti precipitarono la sorte della sua famiglia, perocchè essendosi scoperta una congiura a favore di Giovanni, per la quale Ermes e Annibale s’erano spinti sino alle mura della città, la plebe eccitata insorse, seguì Ercole di Galeazzo Marescotti lieto che fosse giunta l’ora della vendetta, e trasse alla ruina del celebre palazzo, costato quarant’anni di fatiche e, come scrisse l’Alberti, sei milioni e seicento mila lire. Giulio II procurò più tardi che la distruzione fosse intera, e la plebe lavorò ai danni dell’immenso edificio per un mese intero.

Quando la notizia giunse a Giovanni, vecchio di settant’anni, questi curvò il capo canuto e pianse. Per lui tutto era finito. Prese la penna e scrisse a Ginevra che si trovava in Busseto, e il rimpro-