in mano, uscitte de Montecirù; et quello lassato munito et cum optimo ordine, a belle squadre da piedi et da cavalo, secundo le gente havea de gl’homini suoi che havea radunati, et cavalcò a l’obsesso castello de Guastalla, li cui teragli già erano perduti, come decto habiamo. Giunta che ivi fu, incominciò cum fiera invasione ad combatere cum l’armata inimica; et quilli de la terra, rinfrancati de animo et de forza, aiutarono la valorosa donna per tal modo, che l’armata fu rota et spezata tutta, et furono morti circa cinquecento Schiavoni; et anchora ne furono morti assai de la gente de la donna, per modo le pietre furono de sangue rubricate. Lei se adoperava come uno imperatore de arme, inanimando li suoi ad ferire li inimici, et fu veduta circa tre volte infra li inimici. Et quasi fu opinione che se inquinasse le proprie mane nel schiavone sangue, perchè de quello era scaturita sopra l’arme,