non possette fructo consequire: di che ne rimase afflicta, ma non senza il suo usato animo et speranza. Cercava per ogni modo, via et studio placare la mente del re Alphonsio; cogitava et dimandava che cosa era dilectabile al re, et se possibile era, el poneria in effecto; come era de’ sparvieri, falconi, cani et cavalli, andava mendicando gli altrui suffragii per comprare simil cose et presentavale al re, dimandandoli per misericordia il suo tanto amato Piero Brunoro. Era molto aiutata de denari da gentilhomini et da signori, perchè vivea cum spesa assai, ne l’andare intorno. Sempre costei era, de state et de verno, in camino per Italia, per liberare costui. Fece che lo inclyto Senato Venetiano più volte scripse supplicatrice lettere al re Alphonsio per la liberatione de costui, in modo sua Maiestà se maravigliava che una femminuza come costei fusse de tanto animo et de tanta flagrantia de fede. Et doppo