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fama de le sue virtute. Havendo lei de sua felice ettate compiti anni trenta et octo, ne li anni mille quattrocento sessantaquattro, passò vergene della mortal vita ad possedere la etterna, dove credo che insieme cum l’altre dive vergene triumphi de sua sanctimonia et virginitate ad contemplare quella, che de tanta unica gloria et virtute fu solo exemplo; per il che meritò ne le sanctissime viscere portare la salute de tutto il mondo.

Oh Isotta, egregia vergene et de molta gloria, perchè a mi non è concesso gratia che possa le tue divine laude commodamente narrare, che giamai me saciarei exaltarti? Certo tu hai non solamente honorato el tuo natale sito del sexo femineo, ma l’alieno. Oh quanto tu hai la tua prosapia illustrata de etterno splendore! Chè ben fu beato il tuo nascimento; al quale obligato me rendo per avere habiuto casone cibare la mia mente in le tue